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Una meditazione esegetica su due brani del Nuovo Testamento: il primo, tratto dal Vangelo, è quello del celebre incontro tra Tommaso e Gesù risorto (Giovanni 20,26-29: «Perché mi hai veduto hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!»); il secondo è un passo della Prima lettera agli Ebrei (1 Pietro 1,1-9: «Voi lo amate pur senza averlo visto; e ora senza vederlo credete in lui»).
La domanda da cui il Cardinal Martini parte è: Cosa vuol dire che c’è una beatitudine per coloro che non hanno visto e credono? Dopo aver brevemente scorso parole analoghe all’interno del Nuovo Testamento, Martini sottolinea come due siano essenzialmente le vie della felicità additate dal Vangelo: quello del verificare personalmente un dato e quella del fidarsi incondizionatemente.
Gesù ha voluto che la sua manifestazione al mondo passasse sia attraverso segni da vedere e da toccare, sia attraverso gesti di fede da compiere.
Credere senza vedere è il prezzo della libertà. Ed è anche un ponte verso l’eterno, quella vita in pienezza a cui tutti siamo destinati.
È la pubblicazione della conferenza-meditazione tenuta dal cardinale all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Istituto di Scienze Religiose Massimiliano Kolbe, di Vallo della Lucania (Salerno).
Autore | Carlo Maria Martini |
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Collana | Al pozzo di Sicàr |
Editore | Paoline |
Formato | Libro - Brossura |
Lingue | Italiano |
Tipo di edizione | Integrale |
Paese di produzione | Italia |
Anno di pubblicazione | 2007 |
Luogo di pubblicazione | Milano |
Nr. edizione | 1 |
Data ristampa | 2012 |
Nr di Ristampa | 3 |
Pagine | 58 |
EAN/Codice Prodotto | 9788831533386 |