L'uomo contemporaneo galleggia in mezzo al mare, in una notte senza stelle. Se Dante, all'inizio della sua "Divina Commedia", descriveva il suo stato di perdizione come uno smarrimento in una selva oscura nella quale, in qualche modo, poteva ancora trovare una via d'uscita, l'uomo moderno si trova in una perdizione, per così dire, a tre dimensioni, perché il galleggiamento non trova stabilità né verticalmente né orizzontalmente. E nemmeno è possibile fermarsi, aspettare, perché si poggia sul fluido, sull'instabile. Si è persi nella perdizione; si erra nell'erranza. Oggi più che mai l'uomo cerca qualcosa che lo aiuti a superare questa condizione, un modo per curare l'anima. Padre Lepori, da buon pastore, propone una via antica ma ancora efficace che attinge alla parola di Dio e alla Regola di san Benedetto per andare in soccorso di coloro che si perdono per strada (i fratelli fluttuanti) e di coloro che stanno ad aspettare (le pecore pesanti).