In occasione del Giubileo straordinario della Misericordia si ripropone la figura di Teresilla, al secolo Chiara Barillà, suora calabrese delle Serve di Maria Riparatrici. La sua è stata una vita interamente donata agli altri, soprattutto agli ammalati nella realtà dell’Ospedale San Giovanni-Addolorata di Roma, dove lavorava, e ai carcerati. Aveva iniziato la sua attività di volontaria nel carcere Regina Coeli e in quello di Rebibbia, a Roma, per poi continuare in altre carceri d’Italia, anche in realtà difficili da avvicinare, come il carcere di massima sicurezza di Pianosa. Fu fautrice dell’indulto e dell’amnistia, convinta di una soluzione politica per affrontare la questione della detenzione, in particolare dei condannati per terrorismo; per sostenere questo tema si avvalse di molte conoscenze in ambito politico e giudiziario. Si impegnò strenuamente per facilitare la riconciliazione tra i terroristi e i famigliari delle vittime. A poco più di dieci anni dalla morte, avvenuta la notte tra il 22 e il 23 ottobre 2005, investita da un’auto mentre a piedi si sta recando in pellegrinaggio al santuario del Divin Amore, la gente continua a ricordare con affetto e riconoscenza suor Teresilla, grande apostola della riconciliazione e della carità. NUOVO CAPITOLO “DIECI DOPO ANNI”.