Una scintilla di noia

Brando, Tazio e Luna vivono in periferia. Un pomeriggio come tanti, di quelli in cui la noia la fa da padrona, decidono di far scoppiare dei vecchi petardi avanzati da Capodanno; si recano così sul ponte che attraversa il fiume al limitare del bosco. I tre danno fuoco alle micce e lanciano lontano i botti – BUM BUM BUM –, ma al di là dei cespugli divampa un incendio, le fiamme si alzano e i ragazzi scappano per paura di esser visti.
Il giorno dopo in città si diffonde la notizia che un senzatetto ha preso fuoco sotto il ponte ed è in gravi condizioni all’ospedale. Brando, Tazio e Luna sono terrorizzati. La loro piccola bravata ha preso le dimensioni di una terribile tragedia.
Che fare? I tre vanno a scuola, come ogni mattina, si lanciano sguardi strani. Quando riescono a parlare si ritrovano con idee discordanti. Brando vuole tacere a tutti i costi, Tazio è indeciso, mentre Luna, la voce narrante, non può sopportare di nascondere la verità: “È un gran casino. Un gran brutto casino”.

Il terribile segreto che i ragazzi nascondono cambia il loro modo di relazionarsi, i gesti, le parole, tutto assume un altro significato e li mette davanti a una scelta: crescere e assumersi le proprie responsabilità o convivere per sempre con il senso di colpa.