Carlo Maria Martini

Quale teologia ispira l’insegnamento spirituale e pastorale del Card. Carlo Maria Martini? Quale metodo teologico lo sorregge? Quale immagine di Dio ne risulta? E quale immagine dell’uomo e della Chiesa? Che ruolo ha la visione del futuro nel suo pensiero? A queste domande risponde il presente saggio di Damiano Modena, frutto di una dissertazione di dottorato, diretta da Bruno Forte presso la Facoltà Teologica di Napoli.

L’approccio al magistero del Card. Carlo Maria Martini, Arcivescovo di Milano dal 1980 al 2002, è al tempo stesso storico e sistematico: dopo un inquadramento biografico-teologico, che individua nella spiritualità ignaziana, nell’insegnamento della teologia fondamentale e in quello della critica testuale le esperienze fondanti della personalità scientifica e spirituale del futuro Pastore, il lavoro indaga le fonti del magistero episcopale di Martini, distinguendole opportunamente in bibliche, patristiche, spirituali e teologiche, con una significativa attenzione al linguaggio.

La ricerca si articola quindi in maniera propriamente sistematica, raccogliendo gli elementi teologici del magistero dell’Arcivescovo di Milano intorno a quattro centri nodali: Dio Trinità, la Chiesa, l’antropologia e la dottrina escatologica. Ne risulta un libro che, come scrive Bruno Forte nella Postfazione al volume, è “un’eccellente sintesi critica, non scevra di passionalità, e tuttavia dotata di un sostanziale rigore documentario, di un magistero teologico, pastorale e spirituale di grande impatto nella vita della Chiesa e della cultura non solo italiana.

In quanto tale, esso va salutato come un contributo prezioso, da cui non si potrà prescindere in future, necessarie ricerche, e potrà essere utilizzato come una fonte affidabile a cui attingere agilmente per tenere viva e presente la grande luce di fede e di intelligenza che nel biblista e pastore Martini Dio ha dato alla Chiesa e alla cultura del nostro tempo”.