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Ecco la vera patologia che oggi affligge l’intera società occidentale: affievolimento, depressione dell'atto del credere, venuta meno della fiducia in se stessi e negli altri, nel futuro e nella terra. Credere, fare fiducia è diventato faticoso ed è un atteggiamento raro. Il discorso sulla fede, allora, non riguarda solo i cristiani o i cosiddetti credenti: debitori come siamo di una certa visione manichea che separa credenti e non credenti, siamo incapaci di individuare i temi brucianti che riguardano tutti gli uomini e che determinano i rapporti degli uni con gli altri. Eppure, per tutta la vita, ognuno di noi si domanda se il vivere ha un senso, se si può credere, fare affidamento su una parola, su Qualcuno.
Per Enzo Bianchi i cristiani hanno una grande responsabilità: avendo come prima vocazione quella alla fede e conoscendone l'esercizio, essi possono essere uomini e donne che infondono fiducia negli altri, quella fiducia-fede di cui fanno l'esperienza senza vantare nessuna superiorità su quanti non riescono ad accogliere il dono della fede nel Dio di Gesù Cristo. Ciò che davvero dovrebbe stare davanti a noi come l'urgenza delle urgenze, è la consapevolezza che «si passa dalla morte alla vita amando i fratelli» (cf. 1 Gv 3,14): ma questa verità va conosciuta, accolta, creduta.
Autore | Enzo Bianchi |
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Collana | Vele |
Editore | Einaudi |
Formato | Libro - Brossura |
Lingue | Italiano |
Tipo di edizione | Integrale |
Paese di produzione | Italia |
Anno di pubblicazione | 2013 |
Luogo di pubblicazione | Torino |
Data di edizione | 2013 |
Nr. edizione | 1 |
Pagine | 96 |
EAN/Codice Prodotto | 9788806212339 |