«Questa è la coppa del mio sangue, il sangue della nuova ed eterna alleanza». Al centro della celebrazione eucaristica, queste parole costituiscono un condensato della Scrittura; da esse affiorano alla memoria il libro dell'Esodo e i libri dei profeti Geremia ed Ezechiele. La liturgia si riferisce ovviamente alla tradizione apostolica dell'ultimo pasto, riportata nella prima lettera ai Corinzi e nei vangeli di Marco, Matteo e Luca. Questa tradizione conosce delle variazioni che la liturgia tiene insieme: l'espressione «sangue dell'alleanza» (Marco e Matteo) rimanda all'Esodo e alla conclusione dell'alleanza sul Sinai, ma l'aggettivo «nuova» (Paolo e Luca) proviene dall'oracolo di Geremia; la liturgia lo rafforza con «eterna», che la lettera agli Ebrei prende a prestito da Ezechiele. In filigrana ai racconti eucaristici, vi sono quindi sia la Torah sia i Profeti.