Le lettere alle autorità

Continua la raccolta antologica tratta dalla serie completa delle oltre 380 lettere di S. Caterina da Siena (pubblicate integralmente da Paoline nel 1993 nella collana letture cristiane del secondo millennio, 229E) e iniziata con Le Lettere ai papi e ai vescovi (novembre 2005).

In questo volume si propone ai lettori un'altra completa selezione tematica: tutte e 57 le lettere inviate da Caterina (tra l'altro incaricata dai Fiorentini della legazione al papa ad Avignone) alle seguenti tre categorie: - ai re e alle regine (13 lettere) - ai condottieri (6 lettere) - e ai signori delle città (38 lettere).

Le lettere del primo gruppo contengono esortazioni a diventare o rimanere fedeli al papa Urbano VI e ad abbandonare l'antipapa Clemente VII (siamo nel periodo della cattività avignonese, 1308-1377, in cui la sede papale fu trasferita da Roma ad Avignone); inviti a fare una nuova crociata contro i turchi (crociata che poi non verrà mai realizzata); sollecitazioni a vivere le virtù cristiane (secondo la massima di Caterina: «Chi non sa governare se stesso non può governare gli altri») per esercitare il ruolo di comando correttamente (considerando potere e ricchezze come «prestate da Dio» e non come possessi personali) e per stabilire ottime leggi (atto questo che, prima ancora che essere politico, è di carità, in quanto attraverso esso si serve il prossimo).

Nel primo gruppo compaiono: il duca Luigi d'Angiò; suo fratello Carlo re di Francia, al quale sono indirizzate altre due lettere; Carlo di Durazzo re di Puglia e di Napoli; Ludovico re d'Ungheria e sua madre Elisabetta; Giovanna regina di Napoli (con ben sette lettere). Al secondo gruppo appartengono capitani di ventura (mercenari) o d'armi (non mercenari), incoraggiati, come i re, a coltivare le virtù cristiane, seguire il vero papa (e non l'antipapa), e a mettersi al suo servizio compiendo la crociata. Il terzo gruppo, il più numeroso, annovera due tipi di destinatari: cariche pubbliche collettive (difensori del popolo di Siena, anziani di Lucca, signori di Firenze, signori priori di Perugia…) e personalità pubbliche individuali (podestà di Siena, senatore di Siena, signore di Milano…). Ad essi, che hanno il potere di influenzare la comunità italica, sono rivolti gli stessi inviti dei precedenti due gruppi.

Queste lettere, infatti, oltre a contenere notizie di carattere privato e pubblico, presentano i suddetti elementi della visione politica di Caterina ed evidenziano la sua instancabile e operosa capacità di tessere relazioni anche a livello politico per il bene della Chiesa. In ogni lettera emerge, oltre alla profonda spiritualità di Caterina, anche la sua passione per la politica, passione intesa come costante impegno a richiamare ai valori ideali i detentori dei ruoli di governo. Correda l'antologia un’ampia introduzione sulla vita della santa e sui temi trattati nelle lettere scelte.