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Con un linguaggio semplice, ma con richiami a evidenze scientifiche, il testo vuole aiutare i genitori a comunicare con il loro bambino, a comprenderne i bisogni, a rispondere in modo coerente alle sue richieste.
Vengono affrontati problemi quotidiani e difficoltà comuni: dalla depressione post partum alle ansie legate all’allattamento al seno, dal ciuccio al pannolino, dal sonno alla pappa, dalla nanna alla scelta dello sport, dal vasino alle scarpe, dal primo giorno di asilo alla separazione/divorzio dei genitori.
L’autore, nell’affrontare i diversi temi, privilegia sempre l’aspetto psicologico e relazionale. Il motivo portante del libro è, infatti, la comunicazione mamma-bambino inserita nel contesto familiare.
Accettati per quello che sei: una brava mamma si emoziona, ha paura, qualche volta piange ma è calda e accogliente sempre! (L’autore) Impariamo a parlargli Il vocabolario bambinese (Cap. 4) Il bambinese è un linguaggio internazionale, comune a tutti i bambini del mondo. Esistono i dialetti «neonatese» e «lattantese», ma tutti hanno una caratteristica comune: non si esprimono con le parole! Noi adulti invece siamo abituati a comunicare prevalentemente con queste, e allora? È arrivato il momento di riscoprire i tanti modi che abbiamo a disposizione per dire ai nostri piccoli che gli vogliamo davvero bene! Vediamo dunque con quali strumenti possiamo imparare a... parlare bambinese! Il VISO - Mettetevi davanti allo specchio e provate a esprimervi senza parlare. Ok, vi sembra stupido fare le boccacce davanti allo specchio, ma state imparando e allora... provate a comunicare con le espressioni del vostro viso: gioia, rabbia, stanchezza, complicità, allegria, simpatia, fastidio ecc... È incredibile quante facce riuscite a fare! Bene, sappiate che i muscoli che vi permettono di fare tutte le varietà delle espressioni del viso, rispondono ai comandi che partono direttamente dal vostro cervello.
Con la volontà potete cambiare le varie espressioni, ma le emozioni, quelle più profonde del vostro io, determinano l'espressione di fondo: il nostro viso esprime inesorabilmente quello che abbiamo dentro. Gioia, se dentro abbiamo entusiasmo e allegria, ma anche ansia o depressione se il nostro momento non è dei migliori. Il viso è dunque il nostro principale strumento di comunicazione e non è un caso se la prima immagine che il bambino riesce a mettere a fuoco è proprio il volto della mamma che lo tiene al seno.
Si è provato a far vedere ai bambini varie immagini: belle, piene di colori, attraenti ecc... i piccoli mostravano interesse ed erano attratti dai colori, ma, se venivano messi a confronto un bel tramonto o qualsiasi altra cosa con il viso della mamma, il bambino preferiva sempre rivolgersi verso quest'ultimo! Nel viso della mamma un impatto particolare, per il benessere del bambino, lo ha proprio il sorriso! Guardatevi mentre sorridete: gli occhi hanno un'apertura ridotta, gli zigomi si alzano, i denti bianchi brillano mentre le labbra si distendono verso l'alto... Nel complesso siete più belli e comunicate benessere, anche senza dir nulla! Il sorriso è un linguaggio bambinese che vuol dire: «Va tutto bene! Stai tranquillo! Ci sono qua io e non hai nulla da temere! Ti voglio bene!...». Il bambino risponde a tutte queste parole nel suo linguaggio «lattantese» con un rilassamento: «Ok, va tutto bene, mi posso fidare...» e quindi con tutto il suo corpo risponde con una minore incidenza di coliche, un sonno più tranquillo ecc... »»» continua a pag. 42 del volume Me lo dici in… bambinese? Come capire i nostri figli, di Tommaso Montini, Paoline, Milano 2009.
Autore | Tommaso Montini |
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Collana | La famiglia |
Editore | Paoline |
Formato | Libro - Brossura |
Lingue | Italiano |
Tipo di edizione | Integrale |
Paese di produzione | Italia |
Anno di pubblicazione | 2009 |
Luogo di pubblicazione | Milano |
Data di edizione | 2022 |
Nr. edizione | 14 |
Pagine | 176 |
EAN/Codice Prodotto | 9788831535830 |