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Non c'era malvagio, né emarginato di fronte al quale san Francesco mettesse freni alla sua misericordia. Come non ricordare i suoi incontri con il lebbroso e con il lupo di Gubbio, che egli affronta e ammansisce, o l'episodio della tavola imbandita per i briganti? Fra Beppe Prioli è un suo degno figlio.
Nel 1997 un evento drammatico fa da spartiacque nella lunga missione di questo frate: una brutta caduta, il coma, il lento risveglio. Inizia, per fra Beppe, una seconda vita che egli, ne è certo, lo deve anche all'affetto dei suoi "lupi", quegli uomini in gabbia che la cronaca spesso dipinge come "mostri" e che lui invece, da ormai quarant'anni, incontra come fratelli, nello spirito di Francesco.
Nel libro si racconta il "dopo" di fra Beppe. I capitoli sono tutti straordinariamente avvincenti e commoventi. Di grande pathos le lettere dei detenuti al francescano.
Il libro si apre con l'interessante Prefazione di don Luigi Ciotti, amico di fra Beppe ed estimatore del suo impegno nel "pianeta carcere", e con l'Introduzione di Fabio Finazzi, che passa idealmente il testimone alla giornalista Emanuela Zuccalà e alle intense storie che racconta, storie "da ascoltare" più che "da leggere". La Postfazione è di Alfredo Bonazzi, la "belva di viale Zara", graziato negli anni Settanta per meriti letterari, che da anni affianca fra Beppe in convegni e incontri nelle scuole sul tema del carcere e della devianza. La sua era una delle storie più intense di Fratello lupo (Paoline, 1996).
Autore | Emanuela Zuccalà |
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Collana | Uomini e donne |
Editore | Paoline |
Formato | Libro - Brossura |
Lingue | Italiano |
Tipo di edizione | Integrale |
Paese di produzione | Italia |
Anno di pubblicazione | 2004 |
Luogo di pubblicazione | Milano |
Nr. edizione | 1 |
Data ristampa | 2005 |
Nr di Ristampa | 2 |
Pagine | 232 |
EAN/Codice Prodotto | 9788831526296 |